sabato 20 febbraio 2016

Ecobonus 2016, tutto quello che c'è da sapere sulle detrazioni fiscali

La legge di Stabilità 2016 ha prorogato anche per l'anno in corso le detrazioni fiscali a vantaggio dei privati che vogliono ristrutturare la propria casa, al fine di renderla più attenta all'ambiente, o per chi vuole acquistare mobili 'green'. Nel dettaglio, si tratta della possibilità di detrarre il 65% delle spese per le riqualificazioni energetiche e il 50% per le ristrutturazioni e per il connesso acquisto di mobili. 


Le novità sull'Ecobonus, rispetto al 2015.
La riqualificazione energetica al 65% è stata estesa anche agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Ecobonus al 65% anche per i condomini, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni, che in luogo della detrazione possono optare per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi. Per le giovani coppie, anche di fatto, di cui uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni, è stata prevista una detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili fino a 16 mila euro.

Infine, introdotta dalla legge, una detrazione Irpef del 50% sul pagamento Iva per chi compra una casa di classe energetica A o B.

sabato 8 febbraio 2014

Plafond Casa, 20 banche hanno aderito al programma

Si tratta di Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca Carige, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco di Credito P. Azzoaglio, Banco di Credito Popolare, Banco Popolare, Binter- Banca Interregionale, Bnl-Bnp Paribas, Cariparma – Credit Agricole, Cassa di Risparmio di Ravenna, Credito Valtellinese, Extrabanca, IntesaSanpaolo, Iccrea Banca, Ubibanca, Unicredit.

domenica 1 dicembre 2013

Legge di Stabilità per il 2014, il Senato ha approvato la fiducia

27/11/2013 - Il Senato ha votato la fiducia al ddl Stabilità per il 2014 con 171 sì e 135 voti contrari. Revisione del sistema della tassazione sulla casa e proroga delle detrazioni fiscali su interventi di efficientamento energetico e ristrutturazioni sono alcuni dei temi centrali della norma.


Imposte sulla casa
a legge rivede il sistema delle tasse sulla casaintroducendo la IUC, imposta unica comunale, che spazza via tutte le ipotesi avanzate finora con la Trise e la Tuc. Sulle prime case la Iuc dovrebbe assorbire sia l'Imu sia la Tares. Sulle seconde case e sugli altri immobili i contribuenti verseranno Imu, Tasi e Tari, ma la somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare il 10,6 per mille, contro l'11,6 previsto dalla Trise.
L’imposta avrà una connotazione federalista, i sindaci potranno infatti decidere quali tipologie di nuclei familiari rendere esenti dal versamento dell'imposta sulla prima casa. I Comuni avranno inoltre a disposizione 500 milioni per introdurre detrazioni legate ai carichi familiari e ridurre il prelievo sulle prime case fino ad azzerarlo. Risorse che si sommano al miliardo già previsto dal ddl di Stabilità.

Abolita la seconda rata IMU 2013 sulle prime case
Il Consiglio dei Ministri riunitosi questo pomeriggio ha approvato l’abolizione della seconda rata dell’IMU 2013 sulle prime case non di lusso. Dovranno invece pagare la rata di dicembre gli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/9.

Nei comuni che hanno aumentato l'aliquota rispetto a quella base, fissata al 4 per mille, le prime case potrebbero pagare parte della seconda rata perchè i 500 milioni stanziati potrebbero non essere sufficienti
La norma affianca al Plafond Casa un fondo da 600 milioni di euro in tre anni con il quale lo Stato garantirà i mutui per l’acquisto, la ristrutturazione o il miglioramento energetico della prima casa. Il Fondo sarà destinato in primis alle giovani coppie, ai single con figli minori e ai lavoratori precari under 35 con contratti a tempo determinato, ai quali lo Stato darà una garanzia di ultima istanza per il 50% della quota capitale del mutuo. 

Ecobonus
La norma proroga fino alla fine del 2014 l’Ecobonus, cioè le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Il bonus nel 2014 manterrà l’attuale aliquota, per poi decrescere al 50% nel 2015 e tornare al 36% nel 2016.
Nei condomini le spese sostenute fino al 30 giugno 2015 saranno detraibili al 65%, mentre quelle effettuate fino al 30 giugno 2016 usufruiranno del bonus al 50%.
 
Bonus ristrutturazioni e mobili
Con la legge di stabilità sono prorogate al 2014 anche la detrazione del 50% sulle ristrutturazioni e il Bonus Mobili. Le spese sostenute nel 2015 saranno agevolate con una detrazione fiscale del 40%. Nel 2014 e nel 2015 il tetto di spesa agevolabile resterà fermo a 96 mila euro. A partire dal 2016 il bonus tornerà invece all’aliquota ordinaria del 36% e il tetto di spesa scenderà a 48 mila euro.

Antisismica
Gli interventi per la messa in sicurezza antisismica degli edifici che si trovano nelle zone sismiche 1 e 2 continueranno ad usufruire della detrazione del 65% fino al 31 dicembre 2014. Dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, l’agevolazione passerà invece al 50%.

Stadi
Per la costruzione e l’ammodernamento degli stadi è confermato lo stanziamento di 45 milioni di euro nel triennio 2014-2016 ma senza procedure speciali e deroghe alle norme urbanistiche.

Energia elettrica
Sarà avviato nel 2014 anzichè nel 2017 il capacity payment. Una quota del parco elettrico sarà riservata alla produzione da centrali elettriche tradizionali, considerate più affidabili delle fonti rinnvabili.

Calamità naturali
La legge istituisce un Fondo da 26,5 milioni di euro per le calamità naturali verificatesi in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Molise, Marche, Liguria e Toscana.

Sardegna
Il commissario straordinario per l'emergenza, avrà a disposizione 27,6 milioni di euro nel 2014 per  predisporre un piano di interventi per la messa in sicurezza del territorio.
Per i lavori di messa in sicurezza si potrà usare anche la quota di risorse attribuite alla Sardegna dallaDelibera Cipe 8/2012, che ha assegnato al Mezzogiorno una serie di strumenti per la mitigazione del rischio idrogeologico. Si tratta di 25,85 milioni di euro, che verrebbero esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno.
 
Infrastrutture
L’Anas nel 2015 avrà a disposizione 150 milioni di euro per la manutenzione e la realizzazione di nuove opere, con priorità per quelle definite dai protocolli di intesa.
Nel 2014 49 milioni di euro vengono spostati dal Mose all’Alta Velocità della Torino Lione, per essere poi recuperati nel 2017.

Il ddl dovrà ora affrontare un  nuovo iter di approvazione alla Camera.

domenica 20 ottobre 2013

Germania, i benefici della riqualificazione edilizia

La Germania nel settore dell’efficienza energetica in edilizia investe tra 300 milioni e 2 miliardi di euro all'anno. Importanti sono i benefici per le casse statali e la creazione di nuova occupazione. Ma le politiche dovranno accelerare per gli obiettivi della roadmap 2050. Un esempio per l’Italia. Gianni Silvestrini a Ecoradio.

 on faceAscolta audio (mp3 – durata 4’17’’)

Sono 9 milioni gli interventi di riqualificazione energeticanegli edifici effettuati in Germania entro il 2010, con un investimento che oscilla tra 300 milioni e 2 miliardi di euro all’anno.

L’impatto di questi investimenti ha consentito un interessante ritorno fiscale per le casse statali, oltre a che una riduzione nei sussidi erogati per la disoccupazione: per ogni euro speso per la riqualificazione in edilizia in Germania ne rientrano 7 per lo Stato, e vengono attivati investimenti complessivi per 13 volte superiori.

Importanti sono anche gli effetti sull’occupazione valutati in 180mila nuovi posti di lavoro nel 2011. È quanto indicato da un’analisi della KfW (Kreditanstalt fuer Wiederaufbau), l’istituto di credito dello Stato per la ricostruzione tedesca che ha un ruolo centrale anche nel campo dell’efficienza energetica in edilizia.

Si tratta di dati rilevanti, ma ancora insufficienti rispetto agli obiettivi tedeschi dellaroadmap al 2050, che prevede una de-carbonizzazione spinta proprio deal settore dell’edilizia. Con questi numeri si è potuto riqualificare circa l’1% all’anno del patrimonio edilizio, ma occorrerà raddoppiare gli sforzi per raggiungere quel target. Si attende in questo settore un’ulteriore accelerazione delle politiche tedesche per l’efficienza nel settore. Un esempio che dovrebbe essere da stimolo per il nostro paese.

L’opinione di Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia, a Ecoradio.

martedì 1 ottobre 2013

Il petrolio dell’Italia si chiama riqualificazione energetica

Quello italiano è il secondo parco edifici più vecchio al mondo, tra palazzi antichi, condomini stile liberty e capannoni costruiti in fretta e furia nel secondo dopoguerra e seconde e terze case di scarsa fattura.

Il 55,4% delle abitazioni nostrane ha più di quarant'anni. Diventeranno il 68,6% nel 2020. Nelle aree metropolitane la situazione è ancora più acuta: attualmente il 76,2% degli edifici ha superato il quarantesimo anno, mentre al 2022 la cifra salirà all'85%. E ancora: il 70% degli edifici è stato realizzato prima del 1976, quando è stato introdotta la prima legge su efficienza energetica in edilizia L. 373/1976.
Il consumo energetico di case ed edifici è di conseguenza imponente: 185 milioni di TEP (Tonnellata equivalente di petrolio), circa il 45% delle emissioni di Co2 del nostro paese. Affrontare questo problema con un piano nazionale per riqualificare i nostri edifici e le nostre città, alimentando un mercato edile ed immobiliare innovativo e dinamico, potrebbe permetterci di raggiungere gli obbiettivi di riduzione delle emissioni necessarie per fermare il climate change e rilanciare un settore fortemente depresso, quello delle costruzioni (-65% dal 2008).
Riqualificare diventa fondamentale, migliorando l'efficienza energetica e limitando l'uso di suolo derivato da nuove costruzioni, specie il suolo agricolo, necessario per la sicurezza alimentare del nostro paese. Se vogliamo ridurre questi consumi, milioni di Co2 derivata da fonti fossili, e ridurre le nostre bollette, dobbiamo intervenire sugli edifici esistenti.
Non basta la semplice aggiunta di un cappotto o del pannello solare. La riqualificazione e gestione è un lavoro serio, da affrontare con impegno, con un piano economico e finanziario efficace e responsabile e con l'apporto di veri professionisti. Non possiamo sopportare un altro fallimento come quello delle certificazioni energetiche (ACE), che misurano meramente alcuni consumi energetici degli edifici. Consumi idrici, well-being, mobilità, riuso dei materiali, misurazione delle performance, sistemi di valutazione degli immobili in base all'efficienza energetica.
I dati in Italia scarseggiano, le analisi faticano a dare piena misura del potenziale della riqualificazione e gestione sostenibile del nostro patrimonio immobiliare. Eppure il mondo del real estate e della politica pare di essersi accorto del potenziale di mercato.
Stiamo assistendo ad un'accelerazione e ad una convergenza verso il tema della riqualificazione. E non solo a livello italiano. Dall'Inghilterra alla Germania si stanno sviluppando strategie nazionali e strumenti dedicati. In Germania 1 euro investito in riqualificazione genera tra i 2 e 5 euro di gettito fiscale, derivato principalmente da nuova occupazione. Alcune di queste esperienze sono ormai note e largamente testate. Il patrimonio immobiliare, se riqualificato, può contribuire alla crescita del paese, anziché essere solo oggetto di tassazioni».
Il mercato delle nuove case diminuisce sempre di più. Quindi non dobbiamo guardare alle nuove near-zero emission houses fatte dalle archistar come Renzo Piano. Dobbiamo vedere ai nostri palazzi colabrodo degli anni Sessanta e ad interventi di riqualificazione come quelli fatti da Mario Cuccinella. Alle aree industriali degli anni '30. Alle scuole, agli ospedali. Al patrimonio pubblico, ecclesiastico e privato storico. Edifici esistenti che costano ai contribuenti e ai proprietari, con investimenti intelligenti e un ritorno sui costi immediato. Il futuro energetico è nel passato delle nostre case.

sabato 7 settembre 2013

Detrazione 65%, i quattro passaggi essenziali da non dimenticare

Per accedere alla Detrazione 65% relativa a interventi di riqualificazione energetica degli edifici, occorre seguire una serie di procedure leggermente più complesse di quelle richieste per avere diritto alla Detrazione 50% “semplice” per i lavori di ristrutturazione edilizia.
Abbiamo parlato diffusamente del c.d Ecobonus 65% nella nostra Pagina Speciale Detrazione 65%, che invitiamo a consultare. Sulle scadenze, ricordiamo, che la possibilità di sfruttare la Detrazione 65% è stata prorogata fino al 31 dicembre 2013 o al 30 giugno 2014 per i condomini.
In questo post forniamo alcuni indicazioni riassuntive relative alle quattro cose essenziali da sapere, per non perdere il diritto alla Detrazione 65% e che riguardano:
1. La comunicazione da inviare all’ENEA (quali schede inviare? E quali dati indicare?)
2. La comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate (Quando inviarla? Cosa deve esserci scritto?)
3. La predisposizione della relazione asseverata da parte di un tecnico abilitato (Quando è obbligatoria?)
4. Il pagamento tramite bonifico bancario parlante (Di cosa si tratta e quale è la causale corretta?
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lunedì 15 luglio 2013

Ristrutturazioni e risparmio energetico: ecco la guida operativa

Com’è ormai noto con il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5 giugno 2013), di recepimento della Direttiva Comunitaria 2010/31/UE, è stato stabilito che per le spese di riqualificazione energetica sostenute (prendendo a riferimento la data del bonifico) a decorrere dal 6 giugno 2013 e fino al 31 dicembre 2013 spetterà in capo alle famiglie ed ai privati cittadini una detrazione del 65% e non più pari al 55% prevista fino al 5 giugno 2013.

Invece, la detrazione del 65% tornerà applicabile, fino al 30 giugno 2014, per gli interventi di risparmio energetico eseguiti sull’intero edificio. Sulla base dell’aumento della detrazione al 65% ne consegue che vi sarà una riduzione dei limiti di spesa agevolabili per le diverse spese di interventi di risparmio energetico. Tutto ciò in considerazione del fatto che la norma istitutiva della detrazione del 55% stabilisce dei limiti di detrazione, e non di spesa, specifici per le varie tipologie di intervento.

Inoltre, è stata prorogata, fino al 31 dicembre 2013, anche la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie entro l’attuale tetto di spesa di 96.000 euro. Tale detrazione è estesa anche agli immobili colpiti dal terremoto e a quelli delle aree territoriali a rischio.

Infine, il 2° comma dell’art. 16 del dl n. 63/2013 stabilisce che per i contribuenti che fruiscono dell’agevolazione per il recupero edilizio è prevista una ulteriore detrazione del 50% per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo delle abitazioni ristrutturate per le quali si è beneficiato della detrazione nella misura del 50%. Tra tali interventi dovrebbero rientrare: la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione, gli interventi per superamento delle barriere architettonichecablatura degli edifici, contenimento dell’inquinamento acustico,risparmio energetico, sicurezza statica e antisismica, messa a norma degli edifici, protezione dai furti e infortuni domestici. Di converso non dovrebbero rientrare (si veda la Circolare n. 35/E/2009) i lavori che attengono a parti comuni degli edifici ovvero la manutenzione ordinaria di singole unità immobiliari ovvero la realizzazione di autorimesse o ancora posti auto pertinenziali.

N.B.: in sede di conversione del D.L. 4 giugno 2013, n. 63 (che ad oggi non è stato convertito in Legge), il Senato ha approvato un emendamento delle Commissioni riunite che estende la detrazione per l'acquisto di mobili ai grandi elettrodomestici. Con tale emendamento è stato previsto che anche i condizionatori in grado di fare caldo e freddo potranno rientrare nel perimetro dell’agevolazione fiscale. Inoltre, è stato deliberato di includere nel bonus ristrutturazioni del 50% anche i grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione. Quest’ultima detrazione va calcolata su un imponibile di 10mila euro che è aggiuntivo rispetto ai 96mila euro previsti per le opere di ristrutturazione immobiliari. Infine sono stati inclusi anche gli interventi per il miglioramento antisismico fra quelli cui si applicano le proroghe agli sgravi del 50% e del 65%.