E’ in corso a Sassuolo il “Festival green economy di distretto” nel cui
ambito si parla anche degli “Scenari internazionali per l'edilizia sostenibile e
la rigenerazione urbana in chiave green” SASSUOLO. Basta costruire, in Italia
bisogna riqualificare il patrimonio abitativo. La crisi economica, gli obiettivi
europei da raggiungere entro il 2020, un deciso calo delle nuove costruzioni, il
bisogno di risparmio delle famiglie
e quello di far ripartire lo sviluppo
impongono una svolta: quella di risistemare, riqualificare l'esistente e farlo
velocemente. Per consumare meno, per dipendere meno dall'estero, per le fonti
energetiche, per consumare meno territorio.
E allora per accelerare un processo virtuoso e anche per raggiungere gli
obiettivi posti dall'Unione Europea per il 2020, oltre ad aumentare la quota di
energia che arriva da fonti rinnovabili, bisognerebbe ridurre il consumo di 1,5
megatep nel terziario, e addiruttura scendere di 2,7 megatep nelle abitazioni.
Costerebbe 56 miliardi di investimenti in dieci anni, puntualizza Toso, circa
6,2 miliardi all'anno.
«Un recente sondaggio ha evidenziato che il 65% degli italiani intervistati
sul tema è convinto che il valore della propria casa salga, se si sceglie di
fare interventi di miglioramenti che vanno dagli infissi, ai cappotti, a tutte
le riqualificazioni che riducono il consumo di energia», conclude Toso.
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